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Luigi Torino offre un'esemplare ed unica galleria di personaggi, tutti a percorrere la scala della vita: anziani curiosi ed un po' investigatori ("Il curioso caso del signor Barba£), ritratti femminili di spiccata sensibilità, giovani che nel cuore di Napoli sono alle prese con una giustizia rovesciata e paradossale ("Il ragazzo con l'orecchino"), intensi bozzetti di figure, come quella del capostazione di Codola ("L'ultimo capostazione"), che si faticherebbe a descrivere ai nativi digitali. Offre una sapiente pluralità di registri: nel racconto "Il Fantasma di Palazzo Marciani", con la maestria di un artefice consumato, Luigi potenzia il colpo di scena, che avviene nel corpo della narrazione storica, e la situazione da grottesca e surreale torna alle cadenze del comico. In "Va' dove ti porta il cane" Luigi, facendo narrare al suo barboncino, ci offre un punto di vista narratologico prezioso e utile, per affrontare l'antica relazione che ci stringe ai nostri piccoli o grandi fratelli animali.